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 Esame del fondo oculare con oftalmoscopio indiretto

Oculistica
Veterinaria

A cura di
Alessandra Novelli
Medico Veterinario
iscr. Ordine di
Lucca n. 262
Tel. 3474153901
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La chirurgia della cataratta
Con il termine cataratta viene indicata una qualsiasi opacità del cristallino.
Il cristallino è una lente biconvessa posizionata all'interno dell'occhio dietro l'iride e tenuta in posizione da una serie di legamenti chiamati fibre zonulari. Questa lente ha la funzione di mettere a fuoco le immagini e con l'avanzare dell'età tende a presentare un aspetto bluastro dovuto al suo naturale invecchiamento.
Questo fenomeno si chiama nucleosclerosi e non deve essere confuso con la cataratta in quanto la nucleosclerosi non impedisce la visione così come non impedisce all’oftalmologo di visualizzare le strutture posteriori, in particolare la retina.

La cataratta consiste in una modificazione del contenuto della lente che diventa bianca e totalmente opaca e, quando è matura, impedisce sia la visione sia l'esame del fondo oculare. La cataratta si comporta, per fare un esempio, come un vetro smerigliato, che non blocca il passaggio della luce ma non permette di distinguere oggetti e ostacoli .
Nel cane è nella maggior parte dei casi di una patologia ereditaria. Altre cause di cataratta possono essere traumi, malattie metaboliche quali il diabete, malattie infettive che coinvolgono l'occhio ( uveiti ).
Un tipo particolare di cataratta è quella secondaria alla Atrofia Progressiva di Retina ( PRA ).
Si considerano cataratte senili quelle che insorgono tardivamente e cioè dopo i 7 anni nei cani di grossa taglia, 9 anni nei cani di media taglia e 11 anni nei cani di piccola taglia.

Tra le razze predisposte a cataratta erditaria troviamo: Bolognese,Bulldog,Coker Spaniel, Border Collie, Barbone, Carlino, Bassotto, Cavalier King,Boxer, Golden retriver, West Highland, Pastore Australiano, Yorkshire, Siberian Husky, Rottwailer, Shih-Tzu, Shar Pei.



La cataratta, quando è presente da molti anni può condurre gravi complicazioni oculari. Le più frequenti sono l'uveite cronica lente indotta, il glaucoma, la lussazione della lente e il distacco di retina.
Per queto motivo anche i pazienti che per vari motivi non possono accedere ad una chirurgia devono essere monitorati regolarmente e trattati farmacologicamente.

Ad oggi non esistono terapie che possano rallentare o far regredire la cataratta. L'unica cura possibile è l'intervento chirurgico.
L'intervento di cataratta si esegue come per l'uomo mediante facoemulsificazione. Il contenuto del cristallino viene frantumato tramite ultrasuoni e aspirato,e nella maggio parte dei casi successivamente verrà impiantata una lente artificiale.




Le percentuali di successo nel cane si attestano intorno all'85-88%, inferiori quindi a quelle riportate per lo stesso intervento nell'uomo. Questo è dovuto a diversi fattori:

 diversa fisiologia dell'occhio ( quello umano è molto più resistente all'infiammazione)
 stadio evolutivo della cataratta, che nel cane quasi sempre viene oprerata quando è matura e quindi molto più estesa e compatta, con tempi di utilizzo degli ultrasuoni
 maggiore cooperazione del paziente nel periodo post operatorio sia nell'osservare il riposo assoluto sia nel osservare scrupolosamente le terapie prescritte. maggiore maggiore

Per andare incontro ad un intervento di cataratta con le migliori prospettive possibili è necessario compiere alcuni passi essenziali
1. Visita oculistica completa, che permette di stabilire lo stadio di evoluzione della cataratta e lo stato genereale degli occhi, al fine di valutare la fattibilità dell'intervento. Non tutte le cataratta sono operabili
2. Visita anestesiologica, durante la quale oltre ad una visita generale completa e un colloquio anamnestico con i proprietari viene eseguito un elettrocardiogramma.
3. Esami ematochimici completi e ecocardiografia. Questi due accertamenti possono essere eseguiti tramite il proprio veterinario curante; in questo caso i referti dovranno essere disponibili al momento della visita anestesiologica.
4. Elettroretinografia (ERG) ed ecografia oculare. L'ERG viene eseguita in sedazione e permette di escludere la presenza di problemi retinici che renderebbero inutile l'intervento.

L'ecografia oculare si esegue con il paziente sveglio, di solito lo stesso giorno dell' ERG Per quanto riguarda i pazienti diabetici prima dell'intervento sarà necessario che la malattia sia ben controllata farmacologicamente dal medico curante.



I soggetti aggressivi o poco collaborativi non sono buoni candidati alla chirurgia perchè la difficoltà a somministrare le terapia post operatorie può rendere la chirurgia inutile.
La chirurgia si svolge in day hospital e il paziente torna a casa dopo alcune ore. Al momento della dimissione viene eseguita una prima visita di controllo e nella maggioranza dei casi la visione è già presente.
Nei giorni successivi sarà necessario somministrare colliri e compresse, e utilizzare in maniera permanente un collare elisabettiano.
Le visite di controllo saranno concordate al momento della dimissiione e saranno inizialmente piuttosto frequenti, (almeno 1 a settimana) per poi diradarsi a partire dal secondo mese.

Le complicanze possibili sono legate all'eccessiva infiammazione post operatoria ( Uveite ), che può portare in alcuni casi all'aumento della pressione intraoculare ( Glaucoma) e al distacco di retina. Queste complicanze possono causare in casi estremi la perdita permanente della visione.
Il buon esito finale dell'intervento, inteso come ripristino e mantenimento della visione a medio e lungo termine dipende quindi da una situazione di partenza ottimale, dalla buona riuscita tecnica dell'intervento, e dalla perfetta adesione alle indicazioni terapeutiche e di convalescenza post operatoria.

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