LO SHAR PEI: una vita dietro le tende
Il rugoso cagnone dalla lingua blu e dal carattere ostinato che tutti conosciamo,poco ha a che vedere con il suo capostipite originario dalla provincia cinese di Guangdong Cina.
Le selezioni vennero operate nel secolo scorso al fine di accentuare le caratteristiche del mantello di questo cane, inizialmente utilizzato per la caccia e successivamente nei combattimenti tra cani, dove le abbondanti pliche cuteanee permettevano al cane, afferrato dal suo avversario di girarsi letteralmente nella sua pelle per contrattaccare.
Intorno agli anni settanta di questa razze contava ormai pochi esemplari ma grazie ad alcuni estimatori ed alla sua introduzione in Nord America la popolazione aumentò nuovamente. Qui però l’inesperienza degli allevatori d’oltre oceano cambiò drasticamente la razza rispetto all’originale, producendo l’attuale standard con tutti i problemi di saluteche lo accompagnano.
Oltre a tutti i problemi dermatologici dovuti al ristagno di umidità tra le pliche, dove proliferano agevolmente batteri e lieviti, lo Shar Pei presenta numerosi problemi oculari.
A parte l’ovvio, la visione oscurata dalle cortine di pelle che ricadono dalla fronte davanti agli occhi rendento questi animali formalmente ciechi talvolta sin dai primi mesi di vita, sussistono nell Shar Pei numerosi altri problemi oftalmici.
L’entropion è il primo a essere rappresentato quantitativamente, con un incidenza rilevata variabile da paese a paese ( 35% in Cina, 80% in Australia)
L’entropion consiste nell “arrotolamento” della palpebra verso l’interno, con coneseguente sfregamento delle ciglia e del pelo direttamente sulla cornea. Questo causa uno stato di sofferenza cronica e provoca opacamento corneale, come risposta protettiva contro il continuo insulto.Possono secondariamente insorgere ulcere corneali e cheratite cronica. Queste condizioni, una volta instauratesi stentano a migliorare se non viene rimossa la causa.
La correzione dell’Entropion e la rimozione delle pliche in eccesso avvengono chirurgicamente, mediante chirurgia ricostruttiva e plastica. Poiché per l’intervento definitivo è opportuno attendere il completo sviluppo morfologico, talvolta si rende necessaria una fissazione temporanea delle palpebre attraverso dei punti di sutura che permettono al cucciolo di sollevare le pliche di che ricoprono gli occhi e di allontanare i peli dalla cornea. Questi punti ( tecnica finita “Tacking “ verranno poi rimossi in occasione dell’intervento correttivo finale.
Nello Sharpei, come in numerose altre razze di corporatura massiccia, si verifica frequentemenet il prolasso della ghiandola della terza palpebra. Questa ghiandola produce dal 30 al 70% della lacrimazione totale, e quando fuoriesce dalla sua sede naturale si mostra come una ciliegia di colore rosa acceso, che fa capolino dall’angolo mediale dell’occhio. La fuoriuscita della ghiandaia la espone a traumi ed infiammazione pregiudicandone oil funzionamento. E' essenziale quindi provvedere in tempi brevi al suo riposizionamento senza asportale, né in parte né interamente.
Un altro problema oculare che mostra una certa prevalenza in questa razza è il Glaucoma. Questa patologia comporta una progressiva diminuzione della capacità di drenaggio dell' umor acqueo all occhio con conseguente innalzamento della pressione interna dell’occhi (IOP). Il nervo ottico mal sopporta una pressione superiore alla norma per tempi prolungati, in quanto questa compromette il regolare flusso sanguigno che apporta nutrimento alle cellule della retina i cui assoni formano il n. ottico ( cellule ganglionari). Il risultato è una progressiva degenerazione del nervo ottico con perdita irreversibile della vista. Tipicamente in questa razza il glaucoma si instaura lentamente e la visione è conservata a lungo. E’ quindi possibile, se si colgono i primi segni di disagio e si riesce a diagnosticare precocemente la condizione, controllare questa patologia tramite opportuni trattamenti medici, per romeno per un certo periodo.
Lo Shar Pei è anche geneticamente predisposto alla PLLlussazione primaria del cristallino. Spesso le due condizioni, Glaucoma e lussazione del cristallino, sono correlate e diventa difficile valutare quale delle due si sia instaurata per prima.
La lente, o cristallino, è tenuta in sede da alcune fibre muscolari che ne permettono anche le variazioni di forma alla base dell’”accomodamento “. Queste fibre talvolta mostrano una debolezza innata che consente dopo una certe età alla lente di staccarsi e cadere. Se la lente esce dalla sua sede il drenaggio oculare diventa più difficoltoso e la pressione intraoculare può salire. D’altro canto l’aumento della pressione più indebolire le fibre e facilitare il distacco della lente.
Anche la Displasia retinica è da considerarsi tra i disturbi di razza che affliggono lo Shar Pei. SI tratta di una malformazione dovuta all’errata apposizione dei due strati principali che compongono la neurolettica, che provoca macroscopicamente la presenza di pliche sul fondo oculare.La displasia può presentarsi in vari gradi di gravità, e nei più blandi non pregiudica la vista mentre nelle forme più gravi può predisporre al distacco di retina. La diagnosi, da effettuarsi mediante visita oculistica completa, è importante non solo ai fini prognostici ma anche per determinare la adeguatezza ai fini riproduttivi.
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