LA CHERATOCONGIUNTIVITE SECCA (KCS)
Con il termine cheratocongiuntivite secca più comodamente abbreviata nella sigla KCS si raggruppano una serie di patologie oculari caratterizzate da alterazioni del film lacrimale.
Le lacrime costituiscono a tutti gli effetti uno degli strati della cornea e svolgono funzioni di protezione e nutrizione della superficie oculare. Nonostante il loro aspetto di liquido, le lacrime sono in effetti composte da tre strati, un po’ come un sandwich.
A contatto con la superficie oculare si trova uno strato composto da mucina, una proteina “appiccicosa” che mantiene le lacrime attaccate alla superficie dell’occhio. Al centro abbiamo la componente liquida, acqua, sali minerali, anticorpi ed altre sostanze utili al metabolismo corneale. Infine all’esterno si trova uno strato costituito da lipidi, sostanze oleose che rallentano l’evaporazione della parte acquosa.
Nonostante siano da considerarsi forme di KCS le alterazioni di una qualsiasi di queste tre componenti, la forma più comunemente riscontrata nei nostri animali è quella quantitativa, dove in sostanza viene a mancare la parte liquida delle lacrime. Di conseguenza le altre due componenti, lipidi e mucina si consolidano formando croste di muco che “sporcano” l’occhio appiccicandosi alle palpebre e alla cornea stessa.
La cornea, privata della sua protezione e lubrificazione, inizia a soffrire per l’attrito delle palpebre e dell’aria stessa, si disidrata e reagisce ispessendosi, opacizzandosi e talvolta pigmentandosi; cioè colorandosi di marrone-nero. In alcuni casi, se la malattia si presenta in maniera repentina, si possono formare delle vere e proprie ulcere corneali.
Questa condizione è molto fastidiosa, e lungo andare pericolosa per la vista stessa.
La diagnosi di KCS viene fatta, oltre che dall’aspetto clinico, attraverso un test specifico, chiamato SHIRMER TEST, che misura attraverso una strisciolina di carta graduata la quantità di lacrime prodotta in 1 minuto, classificando la malattia in base al risultato, in lieve (da 10 a 15 mm), moderata (da 5 a 10mm) o grave (< a 5mm).
Le cause di KCS sono molteplici. Può essere conseguenza di alcune malattie infettive , così come di alterazioni metabolicheo dell’assunzione di determinati farmaci.
E’ consigliato quindi eseguire sempre, in corso KCS degli esami del sangue per evidenziare malattie che possano essere all’origine del problema. Una buona percentuale di casi però non riconosce una causa organica e viene provocata da una risposta anomala del sistema immunitario, che in maniera del tutto incontrollata si rivolge contro le ghiandole lacrimali danneggiandole(forme autoimmunitarie).
Se è possibile individuare la causa, la risoluzione del problema originario di per sé migliorerà molto la sintomatologia. nella maggior parte dei casi è però necessario utilizzare terapie a base di colliri che stimolano la produzione di lacrime. Solitamente si usano sostanze cosiddette immunomodulatrici, quali Ciclosporina e Tacrolimus, talvolta associate, soprattutto nelle fasi iniziali della terapia, a sostituti lacrimali. Importantissimo in questi pazienti la pulizia degli occhi, da effettuare mattina e sera con veri propri sciacqui per rimuovere il materiale che inevitabilmente si accumula e favorisce la proliferazione dei batteri.
In estate tipicamente gli animali affetto da KCS soffrono maggiormente per l’aggravarsi dei sintomi. Le alte temperature favoriscono la rapida evaporazione delle lacrime e degli stessi sostituti lacrimali permettendo maggiore disidratazione corneale. Anche l’uso dell’aria condizionata favorisce la disidratazione corneale abbassando la percentuale di umidità nell’aria.
In questo periodo spesso è necessario aumentare la somministrazione dei farmaci, o tamponare con l’uso frequente di sostituti lacrimali.
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