Immagine
 Esame del fondo oculare con oftalmoscopio indiretto

Oculistica
Veterinaria

A cura di
Alessandra Novelli
Medico Veterinario
iscr. Ordine di
Lucca n. 262
Tel. 3474153901
Prenota una visita
 
LA VISITA OCULISTICA
In cosa si differenzia la visita oculista veterinaria da una normale visita clinica?

Si tratta di una domanda logica e lecita da parte di chi si appresta per la prima volta a richiedere per il proprio amico a 4 zampe una consulenza oftalmologica.

Le principali differenze si trovano nella durata e nell’ uso di strumenti e test specifici, che permettono di valutare le diverse componenti dell’ occhio essenziali per la funzione visiva.

La prima fase prevede una attenta osservazione. Posizione e conformazione delle palpebre e del globo oculare devono rispondere ad alcuni parametri tra cui principalmente la simmetria.

Subito dopo, se necessario, si esegue un test che misura la quantità di lacrime prodotta dalle ghiandole lacrimali ( Shirmer test ).
Va fatto subito altrimenti stuzzicando gli occhi con le successive manovre si rischia di aumentare involontariamente la lacrimazione ottenendo valori falsamente alti.

Quindi si eseguono alcune brevi prove, muovendo la mano verso l’occhio (n reazione di minaccia ), toccando alcune parti del muso ed illuminando le pupille,per testare la vista e alcuni riflessi neurologici.

Se in questa fase sorgono dei dubbi si possono eseguire prove più complesse per determinare se la vista è presente sia in condizioni di luce sia in penombra.

A questo punto inizia l’esame strumentale, eseguito prima con la lampada a fessura, o biomicroscopio, che permette di osservare tutte le strutture esterne dell’occhio ad alto ingrandimento ( fino a 16X), per rilevare difetti di conformazione dei dotti lacrimali, eventuali peli che crescano all’ interno delle palpebre ( diistichie o cilia ectopiche ), irregolarità sulla superficie della cornea.

Se necessario, cioè se c’è il sospetto di una lesione sulla cornea, è possibile applicare una goccia di colorante, solitamente la fluoresceina, che metterà in evidenza eventuali difetti colorandoli di un verde brillante!

Prima di proseguire occorre misurare la pressione intraoculare (IOP).
Anche se la visita non è stata richiesta per un sospetto problema di pressione è opportuno registrare questo valore, che anche nella normalità è diverso da un individuo all’ altro. Questo per controllare se con il passare degli anni i valori cambiano in maniera significativa. La misurazione si ottiene tramite uno strumento digitale direzionato verso la cornea (Tonometro digitale).

Adesso vogliamo vedere un po’più in profondità, quindi occorre dilatare le pupille per avere un maggior campo visivo e osservare bene il cristallino e la retina.

Questa operazione richiede, dopo l’applicazione di una goccia di collirio, un attesa di 15-20 minuti.
Non sempre è necessaria! Alcuni animali,per conformazione o per agitazione hanno le pupille sufficientemente dilatate. La visita quindi prosegue con l’osservazione del cristallino utilizzando nuovamente il biomicroscopio, e quindi la retina con un oftalmoscopio diretto, o indiretto, o talvolta con entrambi.

In ultimo, se si ritiene utile farlo, e a mio parere lo è sempre, ci prendiamo qualche minuto per scattare delle foto. In questo modo sarà possibile controllare l’evoluzione della malattia in atto o documentare in maniera oggettiva la situazione in un dato momento.
I quadri oculistici talvolta evolvono molto rapidamente!

A fine visita occorre riservare un po' un po’ di tempo per parlare….. Il Medico Veterinario dovrà, spiegare il problema e, se presenti, le ulteriori possibilità diagnostiche. E’ consigliato fare qualche indagine supplementare?Esami del sangue, ecografia , diagnostica avanzata, talvolta il problema oculistico è solo una finestra su un problema più ampio, che coinvolge altri organi.

Infine spiegare le possibilità terapeutiche e come le terapie vanno eseguite. Tutto ciò che viene detto, esito della visita, esami proposti e terapie prescritte, viene rilasciato in forma cartacea per essere riportato ai successivi controlli.

E’importante terminare la visita avendo un quadro quanto più possibile completo del problema in corso e di quali siano le possibilità di porvi riparo.
Fondamentale quindi chiedere ulteriori spiegazioni se qualcosa non è chiaro, sia riguardo alla diagnosi sia, e soprattutto, riguardo alle terapie. Il Veterinario compie metà lavoro nel processo di guarigione ( quando questa è possibile!), il resto dell’onere, e onore, è sulle spalle di chi si farà carico delle terapie successive.

CONTENUTI

CHIRURGIA (3)
PATOLOGIE (64)


FOTOGRAFIE

Chirurgia (4)
Patologie (33)
Visita (4)